Tra le azioni dirette di contrasto alla violenza sulle donne, Le Kassandre hanno attivato dal 2005 uno sportello che fino al 2015 è stata iniziativa del tutto volontaria di professioniste socie dell’associazione. Prima in sede della Casa del Popolo, poi della VI Municipalità di Napoli, dal 2013, a causa di lavori strutturali, le attività dello sportello si spostano presso i locali della sede dell’associazione.
Le azioni dello sportello da anni sono sostenute dai fondi otto per mille della CHIESA VALDESE
Le donne, dunque, vengono accolte e accompagnate in percorsi di valorizzazione di sé, in particolare in caso di abusi e violenze, offrendo loro i seguenti servizi di:
- Accoglienza;
- Informazione (info bandi e concorsi, corsi di formazione);
- Orientamento al lavoro;
- Consulenza legale;
- Consulenza psicologica individuale e di gruppo.
È il primo filtro importante per determinare il tipo di servizio da offrire all’utente tra i vari disponibili. Accogliere significa ascoltare in maniera attiva, comprendere la richiesta, analizzare la domanda, utilizzare un dialogo diretto e chiaro con l’utenza. Il colloquio diretto con l’operatrice rappresenta la modalità più significativa e il metodo più sicuro che permette di interpretare correttamente la domanda ed eventualmente approfondire la richiesta.
Lo sportello costituisce un punto di riferimento per le donne che necessitino di assistenza legale. Questo servizio si propone di affrontare e rispondere, sotto il profilo legale, agli interrogativi della vita quotidiana, individuale, familiare e di coppia. Ha, altresì, l’obiettivo di tutelare i diritti delle donne, sia native che migranti, e sostenerle nei processi.
Il counseling psicologico segue le donne che hanno necessità di una relazione, di aiuto e di un sostegno.
Il fine è “aiutare la persona ad aiutarsi”, per raggiungere un’autonomia, un maggior livello di autostima, fiducia in sé stessa, la libera espressione delle proprie potenzialità. I motivi della richiesta di una consulenza psicologica possono essere diversi, ad esempio conflitti di coppia; problemi familiari; violenza sessuale, fisica, psicologica ed economica. In generale si cercheranno di affrontare e risolvere differenti problematiche inerenti l’affermazione, l’espressione e lo sviluppo delle identità femminili in ambito familiare, lavorativo e sociale. L’intervento psicologico ha, dunque, l’obiettivo, di rispondere ai bisogni lavorando insieme alla donna per accrescere le risorse interne ed esterne, personali e sociali, al fine di costruire una migliore autostima e promuovere una maggiore autonomia di sé. Il counseling si struttura di solito in 4 colloqui che seguono in definitiva tre fasi:
- RICONOSCIMENTO E DEFINIZIONE DEL PROBLEMA;
- RIDEFINIZIONE DEL PROBLEMA;
- GESTIONE DEL PROBLEMA;
Potrà emergere la necessità di un supporto psicologico prolungato o un intervento psicoterapeutico che presuppone un invio a specialisti dei servizi pubblici o privati in base alle scelte della donna.
Il percorso di orientamento al lavoro si effettua attraverso 4 colloqui con un’operatrice formata, che propone all’utente la possibilità di strutturare un curriculum vitae e un bilancio di competenze. Quest’ultimo rappresenta un percorso di valutazione della situazione attuale e potenziale del lavoratore attraverso l’esplorazione della motivazione, delle capacità, degli interessi, dei valori, dei punti di forza e di debolezza. Fare un bilancio delle competenze significa quindi svolgere un’attenta autovalutazione al fine di definire un obiettivo professionale reale, concreto e comunicabile che renderà più autonoma l’utente nella ricerca di informazioni per scoprire quali sono le reali opportunità professionali nel mercato del lavoro.
Il percorso di counseling di gruppo, di solito strutturato in 8 colloqui, prevede la creazione di uno spazio di condivisione tra donne che, attraverso la reciprocità di un sostegno empatico, fornisce supporto emotivo, psicologico, educativo e pratico, promuovendo così uno sviluppo personale ed interpersonale. L’intervento di gruppo alimenta l’empowerment femminile sostenendo la donna nella riacquisizione di un controllo sui propri vissuti, la propria vita e i propri problemi, favorendo la creazione di una nuova identità e narrativa personale e collettiva.
Fornisce uno spazio clinico di contenimento che possa aiutare il/la minore ad entrare in contatto con i vissuti emotivi connessi all’esperienza traumatica, avviando un iniziale processo di significazione nel rispetto dei suoi tempi e dei suoi modi, con una particolare attenzione alle situazioni di violenza assistita. Nel vissuto del minore, la violenza coinvolge oggetti d’amore e di riferimento, con i quali ha un legame di dipendenza e ciò rende oltremodo complesso il portato emotivo di tale esperienza, che si caratterizza per un forte potenziale traumatico che può minare l’assetto cognitivo ed emotivo del minore, ancora in via di sviluppo.
Questo servizio viene garantito dallo Sportello Donna sulla base di finanziamenti. In assenza di tali finanziamenti, in accoglienza si possono fornire informazioni, con orientamento ai servizi sul territorio o un invio.